Lavare la tazza di zucca (chiamata “mate”) strofinando del sale lungo le pareti. Far asciugare perfettamente il recipiente. In alternativa al contenitore vegetale, si può utilizzare una qualsiasi tazza, in vetro, legno o ceramica. La bombilla (cannuccia di metallo munita di filtro) è indispensabile.
Riempire, fino a metà, la tazza con le foglie essiccate di yerba mate. Con il palmo di una mano, coprire la tazza, rovesciarla e, con dei colpi decisi, scuotere le foglie secche di matè: in questo modo, le polveri più fini si depositeranno sulla cima della droga (intesa come pianta officinale) e sul palmo della mano, evitando di conseguenza che si disperdano nella bibita (e non finiranno in bocca quando si assumerà il matè).
Inclinare la tazza in modo che le foglioline di matè si concentrino solo su un lato.
Appoggiare delicatamente la tazza, evitando di pareggiare le foglioline. Inserire la bombilla nella metà vuota, avendo cura di dirigere il filtro verso il basso, nel punto in cui non ci sono foglioline di matè.
Versare lentamente acqua fredda nello spazio senza foglioline: lasciar riposare per un paio di minuti o fino a quando l’acqua risulterà completamente assorbita.
Una volta assorbita completamente l’acqua, si sarà formato un composto pastoso. Evitando di mescolare e di spostare la bombilla, versare nuovamente acqua calda ad 80°C (ma non bollente). Lasciare in infusione per 2 minuti.
Succhiare il liquido dalla cannuccia (senza mescolare con la bombilla): secondo il rito popolare, il matè dev’essere bevuto tutto in una volta dalla stessa tazza, senza sorseggiare, e la tazza va poi passata ad un compagno e riempita nuovamente con acqua calda. L’operazione di riempimento con acqua calda può essere ripetuta da 10 fino a 20 volte. Chiaramente, le prime infusioni sono caratterizzate da un sapore più forte ed intenso perché i principi attivi sono più concentrati.
Al termine, il contenitore va lavato con semplice acqua e lasciato completamente asciugare prima del nuovo utilizzo.
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